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Valentine’s Day

Se Gennaio ci aveva regalato la magia dei saldi e quindi dello shopping quasi senza limiti (il limite è dato banalmente dalla nostra carta di credito, ma sono dettagli), Febbraio, mese breve ma non troppo quest’anno, ci regala l’evento che tutti i single del mondo attendono con ansia, ovvero l’unico momento dell’anno in cui se sei single, sei un po’ uno sfigato: San Valentino.

Negli anni ruggenti della mia gioventù (praticamente l’altra settimana), con gli amici che stavano nella mia stessa situazione sentimentale

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organizzavamo degli Anti San Valentino Party dove appendevamo striscioni, che con questi slogan “Vista la coincidenza tra San Valentino e il periodo di Carnevale, gli innamorati si travestiranno da coppia felice”  oppure “San Valentino sta arrivando. Non è mai troppo tardi per lasciarsi” facevano da sfondo a noi che celebravamo, in modo anche un po’ triste (la cuccagna a forma di Cupido mi ha sempre un po’ inquietato), il fatto che fossimo “Single e fieri”.

Sempre negli anni ruggenti, ho provato anche l’esperienza di essere oltre la barricata ed ho festeggiato San Valentino: la migliore? Cena in un ristorante di tendenza di Forte dei Marmi, seduti su un tavolo a forma di cuore con tanti cuoricini rossi che volavano nell’aria sopra le nostre teste ed i camerieri che servivano cibo (indovinate?) a forma di cuore.

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Secondo me il proprietario era un cardiologo. Ad ogni modo, lui ha salvato la serata rubando un palloncino volante e facendo vocine simpatiche per buoni dieci minuti (vorrei assicurarvi che nessuno è stato maltrattato durante la cena e che sebbene al momento lo volessi uccidere, è ancora vivo).

Insomma, che fossi single o meno, non mi sono mai considerata una grande fan di questa festività e non perché volevo fare quella diversa, anticonsumista o perché era più il tempo che passavo single che quello da fidanzata. Semplicemente perché tutto questo dimostrare quanto ci amiamo e quanto stiamo bene insieme non ha mai fatto per me.

Potrei scrivere qualche battuta al vetriolo sulle coppie che si apprestano a festeggiare San Valentino (questa però la devo scrivere

Lui: ok, è San Valentino, ma perché dovrei fingere che me ne freghi qualcosa?
Lei: beh, fallo per rispetto di chi da anni finge l’orgasmo.
(postofisso2012, Twitter)

ma sembrerei solo la solita single acida, che è al suo n San Valentino da sola (Cupido, io e te poi facciamo due chiacchiere).

E quindi cari uomini, questa volta mi sento buona ed ho deciso di aiutarvi nella ricerca del regalo quasi perfetto (nessun regalo è perfetto, neanche quando diciamo “Amoreee, ma è perfetto“, perché in cuor nostro sappiamo che potete fare molto di meglio) e soprattutto nell’organizzazione di quella che di norma si può rivelare una grande Caporetto.

  1. Mai presentarsi alla cena di San Valentino a mani vuote, neanche se lei vi ha detto “No amore, quest’anno niente regalo“. Sappiate che sta mentendo ed è una trappola. Anche se l’ha detto, non lo pensa veramente e l’unica opzione concessa è che al massimo sia lei a non farvi il regalo.
    Questo San Valentino, sorprendi la tua donna con un regalo molto speciale: la cronologia dei siti web su cui hai navigato.” (violencevintage, Twitter)
  2. Quanto al regalo in sé ricordate che i cioccolatini non sono un regalo (neanche se vengono dal negozio di Godiva e che quindi costano come un gioiello di Bulgari) ma sono considerabili come un “contorno” al vero regalo; stessa regola per i fiori. Considerabili regali sono: vestiti (meglio un buono se non siete sicuri al 100% che lei voglia condividere con voi che, da quando state insieme, è passata da una M ad una L), scarpe (meglio ancora se le offrite l’invito per una vendita privata con sconti al 70% ed in allegato copia della vostra carta di credito), borse, gioielli, prodotti per la bellezza (non quelli anti-age. Ho visto l’espressione di terrore di mio padre quando a trent’anni ha regalato una fichissima crema antirughe a mia madre, solo perché tutti i colleghi cinquantenni la portavano alle mogli. NO, NON SI FA!), viaggi, massaggi, libri, spettacoli a teatro.
    Ma quali fasci di rose rosse, ma quali bouquet di mammole!? Date retta a me: mazzi di scarpe. Questo e’ il desiderio inconfessabile di ogni donna! (Luciana Littizzetto)
  3. Se decidete per una cena a casa, romantica, a lume di candela, non vi fate venire in mente di ordinare delivery (che a Dubai è il secondo sport nazionale dopo il brunch) a meno che non sia Gordon Ramsey Heinz Beck in persona a consegnarlo direttamente a casa vostra.
    Se invece optate per una bella cena fuori, attivate le sinapsi: ricordate quando voi avevate la testa nel mobile sotto al lavandino e lei dall’altra stanza vi parlava di un nuovo ristorante che hanno aperto, dove la sua collega è stata per l’anniversario di matrimonio? Bene, sappiate che lei vuole andare lì e che in qualche modo quello era un pessimo tentativo di inseption.
  4. Altra cosa fondamentale: non vi vestite con jeans e maglietta (giusto Mr. Grey nella sala dei giochi se lo può permettere) perché ricordatevi sempre che probabilmente noi siamo state dall’estetista, ci siamo depilate, ci siamo fatte fare la piega e ci siamo vestite carine (se non l’abbiamo effettivamente fatto questa volta, sconta per tutte le volte precedenti e la cera è considerabile come un bonus).
    Inizialmente San Valentino era il 13 febbraio, ma poi è stato spostato al 14 febbraio per lasciare alle donne il tempo di truccarsi e prepararsi per uscire.” (RomainCheylan, Twitter)

Cari uomini, stare con noi non è facile (non è facile neanche per noi stare con noi stesse alcune volte) e che seguiate o meno queste regole sappiate che ci sarà sempre qualcosa per cui storcere il naso, perché il vero segreto è che noi, in realtà, forse, non lo sappiamo cosa vogliamo.

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Tour “de force” da vacanze…

Se una volta era “Epifania che tutte le feste porta via“, a Dubai l’Epifania porta via tutti i parenti ed amici che per il periodo delle feste natalizie hanno trovato il tempo per venirci a trovare (invadere casa).

Sebbene avere la propria famiglia ed i propri amici qui, sia una delle cose che mi piace di più, penso sempre che il detto “L’ospite è come il pesce…dopo tre giorni puzza“, non sia così lontano dalla realtà, soprattutto se ormai sei abituata a certi ritmi e a certe libertà.

Da quando sono a Dubai è stato necessario attrezzarmi con una dettagliata agenda per le “prenotazioni“(modello vecchio alberghetto di campagna) per evitare l’overbooking e/o la sovrapposizione durante i periodi “caldi“, alias feste di Natale e Capodanno e settimana di Pasqua, per vederlo fare la muffa durante la “bassa” stagione (giusto un’amica mi ha detto “Oh ci sono dei voli ad un cavolo per venire da te ad Agosto. Che faccio vengo?”. Ancora rido!). Per i parenti imbarazzanti e per gli amici di amici che neanche conosco, diciamo che l’agenda è spesso al completo, perché siamo sinceri, non tutti quelli che vengono a “trovarvi” vi fa veramente piacere vederli!

La parte che preferisco è la programmazione: cosa vorranno vedere? Dove potremmo andare a cena? Magari possono andare o possiamo andare là oppure c’è qualche désert Camp che possiamo fare. Avere ospiti, alla fine, ti permette di avere la scusa, qualche volta, di provare alcune attività che fino a quel momento erano rimaste semplicemente on hold per mancanza di tempo o dei giusti accompagnatori.

In questa fase ovviamente si sprecheranno le domande su Cosa metto in valigia? Posso usare il costume? Ma devo comprare un burqa? eh niente…non ce la possono fare. Capiscono che non vivi in un posto così tremendo quando quando gli fai la lista della spesa di quello che vuoi, lista che minimo comprenderà un paio di bottiglie di vino e un certo quantitativo di maiale. Vuoi fare le vacanze a Dubai? Ecco il pagamento che spetta ai poveri avventori!

Allo stesso tempo la programmazione ti ricorda che sicuramente ti toccherà almeno una cena per vedere le fontane in Downtown (l’ultima volta mi sono seduta al tavolo e ho mandato i miei accompagnatori a vedersi le fontane in terrazza. Direi che penso di averle viste con tutte le musiche available nel loro pacchetto), con annesso acquario (se vi viene a trovare qualche amico “speciale” – capisci a me – andate a fare l’aperitivo da Ossiano direttamente al bancone – ricordate il film Johnny Stecchino e le banane? Bene, in questo caso non toccate vino ed annessi, se non volete avere un colpo al momento del conto), e giro sul Burj Khalifa (se vi dice bene, comprate i biglietti prima e mandate i visitatori da soli).

Se siete amanti del mare (ed anche no) minimo vi toccherà un giro a JBR o a Kite Beach, quelli meno fortunati ci passeranno la giornata a poltrire al sole (io uso la scusa dell’ufficio. Peccato non poter prendere le ferie!!); per il periodo degli amici, magari amanti del brivido, il giro ad Inflight è d’obbligo (mai che avessi amici che per ringraziarmi vogliono regalarmi un altro lancio con il paracadute!).

Tra la lista di cose da fare però sappiamo tutti che un giro al Souk delle Spezie/Oro/Pashmine/vendoanchetuasoceraseserve non ce lo leva nessuno: ci siamo andati talmente tante volte, che alla fine abbiamo il nostro negozietto di fiducia, dove ormai la contrattazione è puramente formale. Perfino al Karama c’hai l’amichetto che quando ti vede si mette le mani nei capelli perché sa che non andrai via senza la borsa al prezzo che vuoi tu. Per non parlare del Souk Medinat che di souk ha veramente poco, ma giustamente non puoi esimerti da un giretto per fare la classica foto di rito con il Burj Al Arab (consiglio di andare al tramonto per una migliore esposizione).

Per non parlare della Moschea di Abu Dhabi: le ragazze che danno le abaja ti salutano e cominciano a chiedersi se per vivere fai la guida turistica. Se ci siete andati con qualche amico o parente maschio ricordatevi che nelle foto lui sembrerà un photobomb o uno finito nella vostra foto per caso, vista la distanza che bisogna mantenere (ho fatto una foto con mio padre e lui in realtà sembra stia facendo la foto con quelli di fianco a noi). E visto che siamo qua, che non te lo fai un giro sulla Corniche? E perché no, magari anche uno a Yas Island visto che non ci sei mai stata.

Se invece i tuoi ospiti si fermano più della canonica settimana, che non lo fai un weekend a Musandan a vedere i delfini? Ora che ci penso è un po’ che non vado, chissà se al prossimo giro si ricorderanno di me.

Ovviamente sebbene ci siano cose che si ripetono nel tempo, posti visitati innumerevoli volte, foto all’apparenza tutte uguali, ogni volta sappiamo che sarà diverso grazie proprio alle persone che ti stanno invadendo casa. Sebbene ogni volta che arriva un ospite ti ripeti che il prossimo lo manderai in albergo, ogni volta, anche nella settimana più stancante, al momento degli addii ti renderai conto di quanto tua sia felice che la tua vita nel prima possa vivere con te, anche se per un breve periodo, il tuo ora.

Fauna Maschile a Dubai…consigli da quelle che ce l’hanno fatta..

L’amore, per una donna single, è sempre una gioia ed un dolore: se da una parte hai imparato a convivere con il fatto che non è un dramma non avere un uomo vicino (ma come dico sempre Basto io per aprirmi il barattolo della salsa!!) e pure le tue amiche già con famiglia se ne sono (forse) fatte una ragione, dall’altra ci sono sempre i tuoi parenti che si cominciano a preoccupare che tu possa morire zitella circondata da gatti (fanno concorrenza al pessimismo cosmico di Leopardi se vedono un così roseo percorso per me…).

Cari parenti, la risposta per voi è la seguente:

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Purtroppo l’annosa domanda può colpirti ovunque, anche a Dubai, soprattutto durante le feste, e quindi ogni tanto ti ritrovi a spiegare che non hai nessuna menomazione strana e che no, non sei una mangiatrice di uomini (magari un po’ stronza poco incline ad iniziare relazioni con alcuni tipi sì) e che alla fine non è che ti trovi così male nel tuo fantastico mondo chiamato Singleland. Sfortunatamente tutto questo non basta e finisci a ricevere consigli da quelle che il vero ammmore l’hanno trovato e che hanno bisogno di spruzzarlo nell’aria neanche fossero delle fatine strafatte di LSD!

E così alcune amiche ti promettono che ti aiuteranno a trovare un uomo e che anzi, ne conoscono uno perfetto per te!! Domanda: se era così fantasmagorico, perché non l’hai tirato fuori prima dal cilindro? Evidentemente c’è la fregatura, ma lasciamo correre.

Quindi alla fine ti cominciano a consigliare locali dove il rimorchio è assicurato e che quindi, se non esci da lì con un aitante maschio follemente innamorato di te, quella mal predisposta eri tu. Eh va bene. Soprattutto perché a loro avviso Dubai è “piena” di ragazzi interessanti (sul fatto che siano tutti interessanti ho qualche dubbio, ma sono sempre disposta a dire di essermi sbagliata, in particolare se la cosa va a mio vantaggio) e che tu sei diventata troppo selettiva visto che la media, sempre secondo loro, è medio/alta (andare ad un appuntamento con i calzini spaiati e decidere che non fa per te non è essere troppo selettiva, ma è selezione naturale).

Ma partiamo per gradi: che tipo di fauna maschile c’è qui a Dubai?

Innazitutto bisogna fare una precisazione fondamentale: sono quasi certa che in questo paese ci sia una particolare calamita per alcune professioni. In questo paese risiede la percentuale più alta che io abbia mai visto di ingegneri, non importa con quale specializzazione, ma sappiate che se avete una particolare predisposizione loro sono qua! È ovvio che c’è quello junior e quello che guadagna talmente tanti soldi che a confronto Christian Grey è un pezzente, ma sono tutti qua. Quindi signore, cercate bene!

A parimerito troviamo quelli che con i piedi a terra proprio non ci sanno stare: i piloti che con le loro avvincenti storie ci fanno battere il cuore. Loro di norma, se non sposati e con famiglia al seguito, sono di seconda mano, ovvero con un’esperienza matrimoniale alle spalle ed alcuni sono pluriripetenti (a questo punto io qualche domanda me la farei: possibile che questi trovino solo ed esclusivamente donne sbagliate e che la colpa non sia loro? Bene riflettete sulla cosa e poi passate alla modalità Croce Rossa Italiana e salvateli da loro stessi). Ma alla fine di tutto, prime mogli e difetti vari, ci sarà un’unica fondamentale cosa che laverà via ogni colpa ed ogni mancanza: APC Card Platinum che tutte le porte apre!!

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Se però lui non è Emirates fa nulla, avrete quella standard che apre un po’ meno porte ma comunque le apre. E noi comuni mortali vi guarderemo invidiandovi ed accontentadoci dell’app dell’Entertainer, che comunque fa il suo dovere.

Altrettanto famosi (e numerosi) sono i cuochi, o meglio chef, quelli che si dilettano a compire un attentato alla tua tanto (mica tanto) sudata linea invidiabile (ma più che altro invidiabile perché se fossi grassa per quanto mangio dovrei rotolare). Normalmente frequentano i locali in tarda serata (alias post lavoro se ce la fanno…cosa positiva per valutare le prestazioni “sulla lunga durata”, if you know what I mean) e ti cominciano a decantare le loro doti in cucina, proponendoti una serata a casa loro, dove, per gentile grazia, cucineranno per te delizie che mai, e ripeto mai, le tue papille gustative hanno provato.

Mi raccomando, prima di accettare un’uscita, verificate che lo siano veramente, perché spesso anche il lavapiatti si fa chiamare chef e poi non sa fare neanche un uovo ad occhio di bue.

Oggettivamente, secondo me, sono sulla carta i migliori partiti: insomma, sanno cucinare!! Capiscono la differenza tra panna da cucina e panna dolce!! Se dovesse funzionare potresti anche mandarli a fare la spesa da soli, senza che tornino a casa con un cestino di ciliegie da 150 AED al kg (al massimo solo durante le occasioni speciali), avrebbero ottime conoscenze nei migliori ristornati, amici per lo spaccio internazionale di pietanze non presenti sul mercato (o se presenti, vuoi mettere lo spacciatore il fornitore del ristorante?). Quindi, se il vostro idolo al momento è un manzo alla Chef Rubio (da cui mi farei incaprettare ben volentieri per Pasqua) questi sono gli uomini che fanno per voi!

A questo punto, se siete ancora indecise visto che non siete interessate né ad ingegneri né ad aviatori né ai cuochi, gli altri si dividono in due ampi gruppi: quelli di passaggio, di cui fanno parte quelli in vacanza (se sei una fortunata, ti becchi anche la cotta per quello che a Dubai era solo di passaggio e che non rivedrai mai più. Eh so fortune!), e quelli che a Dubai ci vivono in pianta stabile almeno quanto te (sempre che si possa considerare Dubai un posto dove pensarsi in pianta stabile).

Se parliamo dei primi, le probabilità che questo possa diventare il futuro padre dei vostri figli sono molto basse: come ogni vacanza che si rispetti loro devono portare a casa il gettone e spesso noi siamo quel gettone. Triste realtà! Che poi non è che sia poi così male: alla fine non è che se sei single non puoi far un po’ di unconventional sport e devi sentirti obbligata a rimanere fedele alla tua “causa” (?).

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L’unica cosa che forse è sconsigliata è quella di buttarsi di testa in questa cosa. Mantenere le distanze a volte, come quando si guida, è per la tua sicurezza!

Per quanto riguarda la seconda categoria, le amiche già accasate, consigliano di puntare a quelli che a Dubai ci stanno da almeno un tre/quattro anni e che ormai sono stanchi di quelle da una notte e via (insomma era un modo carino per dire che hanno finito il primo giro della fauna femminile e che, dopo ampia selezione, hanno deciso che tu meriti un secondo giro. Oppure hanno deciso che vogliono te perché non ti hanno mai avuta e sei la novità). Luoghi di ritrovo ovviamente brunch, locali fighetti (Cavalli, Yacht Club, Q43) o se siete meno pretenziose e volete andare a colpo sicuro Barasti o Rock Bottom e porti a casa qualcosa (se sarà un diamante o uno zircone questo non è dato saperlo).

Dopo tutte le imbeccate delle amiche, qualche dubbio ti viene. Forse sei veramente tu il problema? Sarà che a te manca il bangladesh che ti vende i mazzi di rose, che come cade una goccia d’acqua diventano ombrelli? Sarà che io, senza il tetto del Duomo non riesco a lasciarmi andare? O forse perché qua, il giro in camporella rischia di costarti più della semplice multa (e si, ok, un po’ di rischio rende tutto più eccitante, ma vorrei evitare di telefonare a mia madre dal carcere, per dirle che mi hanno beccata a fare chissà cosa a Jumeirah Island)?

No, il problema non sei sempre tu. Il problema spesso è della società che non ti vede per quello che sei, ma per quello che dovresti essere a trent’anni: una moglie, una madre. Il problema è delle amiche che pensano che se sei single non sei felice e soprattutto non hai una vita. Il problema è anche tuo, che qualche volta ti dimentichi che sola non vuol dire veramente sola: una donna sola è una donna forte, capace di vivere nella sua solitudine; una donna sola si è costruita una vita vera senza bisogno di qualcuno che faccia la strada per te; una donna sola è una donna che ha scelto le persone nella sua vita non perché ne aveva bisogno, ma perché le voleva; una donna sola brama l’APC Card ma è felice dell’Entertainer; una donna sola non ha bisogno di un uomo che cucini per lei; ma soprattutto, ma donna sola non è e non sarà mai una donna sola, perché ha sé stessa.

Se non sei una Jumeirah Jane non puoi avere una vita sentimentale felice?

Siamo veramente delle donne a volte troppo forti ed indipendenti? Donne troppo concentrate sulla carriera e su sé stesse da non riuscire ad instaurare e portare avanti una relazione?

O forse sono gli uomini che non hanno più la voglia di mettersi un po’ in gioco ma “amano vincere facile”?

Dubai offre storie di tutti i tipi sull’argomento: ragazze venute in vacanza con le amiche che incontrano il principe siriano/libanese/egiziano/insomma de ste parti, che le convince a rimanere ed alla fine (e senza aspettare neanche troppo a dire la verità!!) coronano il loro sogno d’ammore sposandosi; altre che impattano contro muri di cemento armato convinte di aver trovato quello giusto…in un pub…lui è inglese…è sono le 10 di sera di venerdì. Mi verrebbe da dire “Ringrazia Dio che questo non ti svenuto in coma etilico addosso…o peggio!!“.
Di queste ne abbiamo anche una simpatica sotto categoria: quelle con il cuore nella vagina.

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Chi guarda/va Grey’s Anatomy sa esattamente di che cosa stiamo parlando, per voi profani una breve spiegazione: sono quelle donne innamorate dell’amore, ma più che altro innamorate del sesso e che, se per un momento si fermassero a pensare, si renderebbero conto che non è amore, si chiamano ormoni.

E poi c’è l’ultima categoria: quelle dalle relazioni perennemente sbagliate. Quelle che lo sanno che è sbagliata…e niente. La tentazione è più forte di loro. Ma non tanto sbagliate perché lui è fidanzato/sposato/menomato/prigioniero di guerra, che è l’ABC per queste donzelle visto che lo spirito da crocerossina all’arrembaggio è sempre in agguato, ma perché tu per lui Sei una donna forte e lui quelle come te non le sa gestire.

Signori, questa è una scusa vecchia come il mondo. A volte basterebbe dire la verità ovvero che non vi piacciamo abbastanza, o semplicemente che voi non siete abbastanza interessati perché, sinceramente, nell’essere una donna forte non ci vedo nulla di così aberrante.

E poi esattamente, di grazia, perché forte è sbagliato? Perché siamo indipendenti? Perché non siamo le vostre Jumeirah Jane bisognose della vostra carta di credito?

Ieri sera ero fuori con un’amica che ha una vita sentimentale incasinata almeno quanto la mia (chi si somiglia si piglia…ma più che altro non sembri una pazza stalker che continui ininterrottamente a parlare del tipo di turno, analizzando anche le virgole dei messaggi – diciamoci la verità donne! -, perché probabilmente lei avrà fatto lo stesso o forse peggio) che davanti ad una birra, mi ha confessato che si è sentita ripetere per l’ennesima volta “Ma no, è perché hai un carattere forte e lui non sa come gestirti“.
Il problema è che a dirle questa scomoda verità/bugia non è stata un’amica stretta, visto che tra amiche è più da considerarsi la scusante primaria se lui è uno stronzo e voi non lo volete capire la risposta alle vostre domande, ma una conoscente.

E niente, le porte dell’inferno staranno per aprirsi visto che ormai anche noi donne abbiamo imparato ad usare questa scusante.

Ripeto ancora una volta la domanda: forte ed indipendente è così difficile da gestire?

Vedendo molte delle mie amiche qui, che penso di poter considerare delle donne in carriera, indipendenti e soprattutto sposate, la risposta alla domanda non sta tanto nel fatto che se non siamo Jumeirah Jane non possiamo essere sentimentalmente felici. La risposta è che forse non vogliamo o non siamo realmente pronte ad essere felici e questo dipende dal fatto che continuiamo a cercarci uomini che fondamentalmente non ci vogliono ma che, in un certo senso, rientrano nella nostra zona di comfort.

Dopo tutti i muri presi continuiamo a fare lo stesso errore ma in qualche modo, sebbene la conclusione sia devastante, soprattutto per la nostra linea (eh no, non siete autorizzate a dire che ci sono quelle che quando sono tristi non mangiano, perché sono esseri mitologici come gli unicorni!!), lo è ogni volta meno perché, in fondo, lo sapevamo.
Ogni volta i tempi di ripresa sono più brevi, la vaschetta di gelato è più piccola ed ogni volta la bugia che ci diciamo per andare avanti è sempre meno bugia.

Quindi no. Non è che se non sei una bionda svenevole bisognosa di aiuto non puoi avere una vita sentimentale felice, semplicemente dopo un po’ che sei single, dopo un po’ che sei sola e dopo un po’ che hai imparato a vivere la tua vita in modo indipendente e senza il bisogno di avere un uomo vicino per essere felice (il barattolo dei pelati della nonna sono capace di aprirlo anche da sola), la persona che vuoi avere vicino non deve essere qualcuno che ti prenda per mano e ti faccia da padre, ma vuoi qualcuno che ti prenda per mano e faccia il percorso insieme a te. Qualcuno che sia un in più e non qualcuno che definisca chi sei.

Sebbene questa sia una bella verità, saremo sempre portate ad entrare nella nostra area di comfort con un uomo che fondamentalmente vorremmo fosse “quel in più” ma che sappiamo benissimo essere l’ennesimo scontro contro un muro.
Ci scegliamo quello fidanzato/sposato perché richiede poco impegno e ci lascia libere di continuare ad essere forti ed indipendenti, ma poi ci lamentiamo dei silenzi e delle sparizioni. Ci scegliamo quello in carriera perché ci piace l’uomo di potere, ma poi ci lamentiamo che è sempre impegnato e non ha abbastanza tempo per noi. Ci piace la storia a distanza perché, oltre a lasciarci un certo margine di manovra sulla nostra vita, fa tanto storia dei libri rosa, ma poi ci lamentiamo che vorremmo vederlo di più, che le telefonate non ci bastano. Potrei continuare per ore a fare esempi ma smetteremo nell’anno del mai.

La soluzione al male di essere una donna forte? No, direi che non c’è, a parte la fuga al primo commento al riguardo e continuare a pianificare la propria vita anche senza un uomo al proprio fianco perché alla fine saremo l’eccezione di qualcuno, anche se, come dice qualcuno…

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