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Estate in offerta

Eh niente. Alla fine anche quest’anno il Ramadan è arrivato e con esso la consapevolezza che Summer is really coming.

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Perché diciamoci la verità non sono tanto le temperature esterne sopra i 40°, che in alcune circostanze sento anche come quasi gradevoli, ma che personalmente ho cercato di ignorare nascondendomi dietro la scusa che il 30° dicembre ero a pranzo a JBR e nonostante gli oltre 30° ho dovuto chiedere una copertina, o l’abuso dell’AC che ormai regna sovrano nei luoghi chiusi; non sono stati i continui annunci di amici e conoscenti che è arrivato il momento di abbandonare questo paese o le richieste di aiuto per gli animali che ogni anno vengono abbandonati.

Allo stesso tempo però avevamo avuto le prime avvisaglie dell’arrivo definitivo dell’estate quando purtroppo ho cominciato a riscontrare delle serie difficoltà nel farmi la doccia, essendo disponibili solo le temperature “Stai all’inferno” ed “Anticamera dell’inferno

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e quando sono cominciati ad arrivare i primi messaggi di conoscenti (non amici perché ormai lo sanno e non ci provano neanche) che hanno trovato un volo super economico per venirti a trovare nel periodo che va da giugno ad agosto (e tu mentalmente gli hai risposto “E non ti sei mica domandato perché?).

Ma il chiaro segnale è stato un altro, e non sto parlando di quelli che puzzano talmente tanto da farti chiedere se sono già morti dal caldo: sto parlando delle offerte!!!!

Per quelli che sfortunatamente non fanno nella vita le mogli o non lavorano nel settore dell’istruzione, che ai primi caldi spariscono dalla circolazione per ritornare belle abbronzate e rilassate, mostradoti la loro collezione di foto (come se quelle postate a scadenza oraria che ci siamo beccati negli ultimi 3 mesi non fossero state abbastanza), ormai rimanere a Dubai non è più così tremendo ma possono anzi godere di alcune offerte super succose.

Abbiamo iniziato 10 giorni fa con il #cucumber day che ci ha permesso di sorseggiare un delizioso gin&tonic a base di Hendricks alla modica cifra di un cetriolo. Ebbene si, avete letto bene: un cetriolo un cocktail per ogni locale convenzionato(non sono una grande fan ma era gratis.. che me frega). Direi che il fatto che ci fosse gente che ha cominciato il tour alle 3 del pomeriggio dimostra la buona riuscita di questo evento che ha fatto da apripista a tutte le successive offerte che circolano sul web. Offerta molto molto interessante è quella proposta dallo Shangri-La che fino a metà settembre offre il 50% di sconto su TUTTI i drinks.

E se siete qui da qualche tempo come me, ricorderete le offerte di African+Eastern and MMI che ci ricordavano, buttandoci anche un po’ nel panico, che sarebbero rimasti chiusi per tutto il mese. Eh niente, ho appena ricevuto un messaggio da A+E che per i prossimi 3 giorni ci sarà TAX Free su molti dei loro prodotti.

E pensare che il Ramadan dovrebbe essere un mese di riflessione e raccoglimento….

Sempre in zona cibo, oltre ad avere una lista di ristoranti aperti anche a pranzo che è sicuramente più nutrita di quella degli anni precedenti (e molti di questi hanno richiesto una speciale licenza per poter servire anche alcool), per quanto riguarda gli Iftar anche quest’anno non c’è che l’imbarazzo della scelta ma quello che sicuramente ha catturato maggiormente la mia attenzione è quello allestito all’interno del Dubai Opera. Dal momento che non è possibile durante questo mese di preghiera musica ed entertainer, la nostra amata Opera (amata perché anche se non sei propriamente un Q.I. elevato, ti basterà un selfie con abito da sera durante un Musical per sfatare ogni minimo dubbio) ha “riciclato” i 2,000 mq in una sala dove poter degustare un iftar a 5* dal 14 al 25 Giugno.

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E per quelli che non vogliono rinunciare ad un buon brunch o ad una ladies night con le amiche non c’è da preoccuparsi: sebbene i primi anni qui trovare qualcosa da fare durante il Ramadan fosse quasi impossibile, negli ultimi anni la situazione è completamente cambiata ed anche i nostri eventi preferiti si sono adeguati proseguendo senza sosta anche durante questo mese che alcuni utilizzavano come detox (belli i tempi de “Oh facciamo l’ultimo brunch a sfascio e poi sto a dieta per un mese“).

Se invece siete quelli che, non come me, hanno deciso che il caldo non sarà un ostacolo alla loro perfetta forma fisica, Dubai Sports World in zona World Trade Centre è quello che fa per voi: 25,000 mq per poter fare sport come tennis, calcio e badminton in un’area completamente climatizzata. Se poi vi piace soffrire e continuare a fare sport all’aria aperta non sono quella giusta per darvi consigli visto che detesto anche l’idea del bikram.

Se invece volete combinare un po’ di relax con l’aria aperta non c’è che l’imbarazzo della scelta: durante tutto il periodo estivo gli alberghi proporranno continuamente offerte per attirare i pochi rimasti e coccolarli. In pratica se durante l’anno avete sofferto del confronto di inferiorità perché vi avevano detto che venendo qua vi sareste potuti permettere molto di più, finalmente anche voi potrete permettervi di andare all’Anantara sulla Palma senza dovervi privare di mangiare per un mese. E se puntate al relax estremo che per me significa sparire da Dubai, Ajman, Ras Al Khaimah e Fujairah offrono ottime offerte fino alla fine dell’estate. In pratica mariti, se non sapete che regalare all vostre esigenti mogli, giocatevi la carta della fuga romantica: almeno siete sicuri che non potrà cambiare il regalo come ha fatto con gli ultimi 30 anni di regali.

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E se avete deciso di avere figli e non vi potete permettere di andare a casa per 3 mesi o più probabilmente perché odiate tutti i vostri parenti a casa e quindi la cosa migliore è rimanere a morire di caldo, non disperate. Oltre ad esserci una nutrita selezione di film estivi da non perdere (papà e mamme, capisco che la vostra voglia di vedere Cars 3 sia pari a 0, ma non vi ho mica detto io di fare figli), i nuovi parchi a tema hanno tantissime offerte ed in particolare quelli del nuovo complesso di Dubai Parks and Resort (per chi non lo sapesse, si trova uscendo da Dubai in direzione Abu Dhabi, poco prima di The Last Exit) che però non è operativo al 100%. Se invece avete voglia di farvi un giro ad Abu Dhabi il Ferrari World ha entrance free per noi residenti.

Cos’altro aggiungere a questa lista di consigli per evitare di incontrarci nei prossimi 3 mesi? Beh, sebbene io vi stia scrivendo dalla mia piscina con la maid messicana che mi sta preparando un ottimo e fresco Margaritas, sono molto felice che per una volta tutti possano pubblicare foto strepitose di vacanze strepitose come dichiarato da tutti i telegiornali italiani sebbene non facciano i carpentieri a 6,000 euro al mese.

Dimmi dove fai la spesa e ti dirò chi sei

Quando vivevo in Italia, una delle regole auree della Pasqua ed in particolar modo della Pasquetta era la certezza che tanto sarebbe piovuto e che sicuramente, a metà della braciolata con gli amici, ti saresti ritrovata a cercare un riparo di fortuna.

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Fortunatamente ora vivo a Dubai e sembrerebbe anche che l’inverno (perché sì, quest’anno c’è stato l’inverno) sia finito e quindi perché non organizzare un bella mangiata in compagnia?
Ovviamente, visto che la Pasqua cade sempre di Domenica, non ci sono possibilità di poterla festeggiare nel giorno giusto (a meno che non avete un capo fico come il mio che ci dà sia Pasqua che Pasquetta…) e quindi ci si adatta a farla di venerdì (per avere un safe day per riprendersi dalla “mangiata”) o di sabato (e poi sei costretto a farti di brioschi pesante per poter essere pronto e reattivo il giorno dopo).

Altrettando ovviamente la cosa che non è cambiata, e sono abbastanza sicura non cambierà mai, è la tempistica con cui si decide di fare qualcosa, che sarà al massimo una settimana prima. Qualcuno creerà una delle dannate chat di WhatsApp con la fatidica domanda: Che facciamo a Pasqua/Pasquetta?

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Quest’anno devo ammettere che è stato più semplice del previsto decidere dove andare e al menù ci ha pensato “l’amica che sa cucinare” che tutti abbiamo. Io, che al massimo so farmi due uova al tegamino, mi sono proposta di guidare per andare a fare la spesa.

E qua il dramma si è consumato!!!!

Perché dovete comprendere che a Dubai, per la vera donna che cucina, se vuole fare una spesa attenta all’ambiente, economica e con i prodotti migliori, non le basta entrare in un solo supermercato per svolgere tale funzione. NO. Bisogna pianificare il tutto che Risiko levati che ti faccio ombra.

Sempre più spesso nei vari gruppi Facebook si susseguono le richieste di consigli su dove comprare il pesce o la carne migliore, se è più buona la frutta locale o quella importata, organic sì o organic no, per non parlare del questione “acqua” e dei prodotti per pulire la casa (ricordo di qualcuna che aveva detto che si portava i detersivi dall’Italia…signora mia, usa quei kg per un bel pezzo di prosciutto, altro che sapone di Marsiglia!!). E non vi dico da quando è arrivata la Mulino Bianco nei supermercati, neanche fosse Natale!

Ed anche in questo caso Dubai offre possibilità per tutte le tasche, se non siete la mia amica che segue una routine schedulata per fare la spesa sulla base anche delle offerte attivate dalle varie catene.

Uno dei più famosi è sicuramente il C4.PNG disponibile in modo più o meno capillare su tutto il paese. Personalmente mi capita di utilizzare quello del Mall of the Emirates in caso di necessità di spesa abbondante dal momento che, ogni volta che sto per entrare nello store, partono nella mia mente i Carmina Burana e mi si avvicina uno spaurito Dante che mi ricorda “Lasciate ogni speranza voi ch’entrate“. In pratica è una specie di buco nero dove entri che fuori è giorno ed esci che è piena notte.
Essendo una catena internazionale la qualità dei prodotti è abbastanza elevata ed i prezzi onesti, soprattutto quando si usano i prodotti del marchio.
Consigliato per: carne e pesce.

Allo stesso modo è molto diffuso anche il geant.PNG che si può considerare il diretto competitor del Carrefour in termini di qualità e tipologia dei prodotti, ma con una sezione dedicata all’organic ed alle altre cucine del mondo molto più fornita. Il bello del Géant sapete qual è? La possibilità di ordinare online quello di cui avete bisogno senza dover uscire di casa ed affrontare il mondo. L’importante è sempre quello di vivere nella zona giusta e quindi coperta dal servizio delivery (in pratica se hai deciso di risparmiare e vivere nel deserto, ti attacchi e prendi la macchina).
Consigliato per: pesce ed elettrodomestici.

Sfortunatamente queste due catene non vendono l’alimento più bramato a Dubai: il porco. In questo caso dovremmo affidarci a ChoithramsWaitroseSpinneys con i loro prezzi “a misura di tutti”: ogni volta che entro da loro ho l’impressione di essere da Bulgari, in particolar modo con gli ultimi due. Sicuramente ottima qualità (e visto quello che pago un petto di pollo minimo deve essere un pollo massaggiato in stile wagyu ed in più gli fanno sentire la musica classica così non si stressa) ma non eccelsa da giustificare il prezzo. Per quanto riguarda la zona che ci interessa di più, ovvero il sexy shop del GCC, purtroppo il personale del banco del fresco non ha le capacità per svolgere tale mansione: con quello che pago il crudo se mi fai una fetta da un etto te lo tiro dietro, a maggior ragione se mi ci lasci la cotenna.
Stesso problema che si presenta anche nella catena Al MayaPark and Shop, che dispongono anche loro di maiale, ed anche di ottima qualità. Consiglio personale: lasciate perdere quello che vendono al West Zone perché fino ad oggi ha sempre avuto un colorito tendente al verdognolo.

Se però volete fare un’esperienza un po’ trasgressiva per degli expat vi consiglio i supermercati lulu.PNG: frequentati prevalentemente da indiani e filippini, questa catena ha dei prezzi super competivi e continue offerte. Secondo fonti certe pare abbiano la carta igienica al prezzo più basso sul mercato…sapevatelo!!
Ottimi prodotti anche al banco del fresco, se consumati in breve tempo (specialmente il pesce ed il pollo) ma con un montone ed un agnello di una qualità che neanche alla Sagra dell’arrosticino (va beh…non esageriamo).

Se poi siete delle persone super healthy, attente all’ambiente e sempre alla ricerca della frutta e verdura più fresca l’unica soluzione saranno gli Organic shops dove potrete trovare alimenti importati di ottima qualità al semplice costo di un rene. Ma che ci vogliamo fare, è organic. Per la mia esperienza ho scoperto recentemente che l’Organic Food&Drinks in The Greens pare abbia la miglior sezione di porco di tutta Dubai. Queste sono notizie che è importante sapere!

E adesso una domanda di cultura generale: sapevate che Union Coop (per capirci i pionieri nel portare lo stracchino in town grazie alla sezione di cibo italiano) ed Emirates Cooperative Society (per gli amici Co-op) sono due entità totalmente diverse??? In entrambi i casi parliamo di supermercati prevalentemente frequentati da locals, tant’è che se decidete di venerdì di andare a fare la spesa nell’ora della preghiera vi inviteranno a pagare ed uscire dal supermercato.
Ovviamente non c’è una volta che me lo ricordi.

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Ma diciamoci la verità, offerte o non offerte, per quelli come me che odiano il genere umano nel weekend (fateci caso, la gente nel weekend che frequenta i supermercati sembra perdere completamente il proprio Q.I.), per quelli che si dimenticano di fare la spesa, per quelli che vanno a fare la spesa e pur avendo la lista della spesa si dimenticano di comprare le cose, per le mogli che non si fidano dei mariti (o non hanno tempo di stare al telefono a spiegare ogni 10 minuti cosa devono comprare) o per quelli che semplicemente non c’hanno voglia, la più grande invenzione, dopo il delivery (diciamo tutti insieme grazie ai grocery sotto i nostri palazzi o comunque vicino casa che ti portano a casa la spesa anche se hai ordinato una busta di patatine), che ha salvato molti di noi anche dalle peggiori situazioni (ricordo di un tipo che confessò di aver chiamato il delivery per farsi portare una scatola di profilattici…a mali estremi, estremi rimedi) sono gli shops online che si stanno diffondendo sempre più spesso sul territorio.
Questi negozi permettono di acquistare online dalla frutta e verdura alla buste di Pan di Stelle (ebbene sì amici….si trovano anche online) e vi consegnano tutto comodamente a casa.

Ma tutto questo panegirico sulla spesa e su dove farla quando basta prendersi una bella maid a casa, ovviamente offerta dal servizio pubblico statale, che si occupi di tutto. Ah non l’hanno detto alla tv che ora abbiamo inclusa nel pacchetto lavorativo la maid?

Al Karama: diffidare dalle imitazioni

Le vacanze di Natale sono arrivate anche per me e l’affetto dei parenti mi ha travolta come solo una valanga in Val di Susa sa fare.

Quest’anno mi sono lasciata convincere che passare le vacanze a casa sarebbe stata un grandiosa idea…poi mentre ero in volo mi sono ricordata che io odio il freddo.

Eh niente…ora giro per casa indossando la vestaglia di pura lana di orso polare (ho provato a cercare online dei sistemi per inserire grasso di balena sottopelle ma pare ci siano delle controindicazioni…prossimo anno).

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Ma per la bustina dei soldi della nonna si fa questo ed altro. Ah, si…anche per i parenti e gli amici scusate.

Quindi il 25 mattina mi sono svegliata e lottando contro la mia naturale propensione ad amare mia zia Titina, che sono 20 anni che mi chiede quando metto su famiglia, tanto quanto amo il freddo, ho aperto la valigia alla ricerca di qualcosa da mettermi che non mi spingesse all’ipotermia dopo 10 minuti ma che neanche mi facesse sentire un fagotto ripieno di guanciale e carciofi. E c’è anche da considerare che nell’esatto momento in cui si poggia un piede fuori dall’aereo prendi per osmosi almeno un paio di kg.

Alla fine il miracolo!! Vestito rosso di Herve Leger, in pratica lo stilista che fa vestiti modello budello dei salami

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le Christian Louboutin con la loro immancabile suola rossa, che secondo me dipende dal sangue che si versa portandole perché non credo di aver mai, e ripeto mai, portato una cosa più scomoda, ed una Louis Vuitton limited edition.

Perché dopotutto a Dubai ci pagano a peso d’oro ed è giusto investire nell’economia del paese!!

Finalmente per una volta gli argomenti di discussione non si sono focalizzati sul fatto che sono l’ultima delle cugine da marito che…tragediaaaa…non ha neanche il fidanzato (questo lo pensano loro…ogni tanto gli uomini vanno salvati da questi tragici pranzi) o che…ah no…non ci sono altri argomenti, ma erano tutti intenti a capire “Ma quanto guadagna questa???

Se volete godervi un pranzo senza le solite domande “Quando ti fidanzi/Come va il lavoro/Quando me lo fai un nipote” etc, ricordatevi di puntare ad un look super costoso!! Li terrà distratti e voi potrete finalmente respirare la magia del Natale!

Ovviamente starete pensando “Ecco la solita snob che combatte il sistema e poi si mette i vestiti di marca“. Ma vi sbagliate di grosso. Perché tutto questo può essere comprato in un magico ed affascinante quartiere di Dubai.

Al Karama is the way!!

Il Karama è un quartiere di Dubai famoso per essere sede di numerosi negozi che vendono più o meno perfette imitazioni di abitiscarpeborse, e non solo, di grandi marchi (non avete mai visto Sex and the City 2? Eh, molto molto male) a prezzi più che abbordabili.

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Ora, io mi sto prendendo il merito di questa rivelazione ma una mia amica è la regina del Karama e per godere a pieno di questa esperienza mi bisogna seguire le sue regole.

Prima di tutto se avete fretta lasciate perdere. Al Karama sai quando arrivi e non sai quando andrai via e questo non dipende certo dalle dimensioni della zona, che dopotutto non sono così ampie. Al Karama il tempo scorre in modo innaturale: tu entri in un negozio che sono le 5 e ne esci che sono le 9.

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Soprattutto se non siete lì per un item specifico ma solo per dare un’occhiata. Sappiate che vi ci vorrà del tempo.

La seconda regola d’oro per i vostri acquisti è mai far trapelare che per quello specifico items vendereste anche il gatto perché una volta che il venditore avrà capito che lo volete vi dirà un prezzo che probabilmente è 10 volte il suo valore reale. Loro sono come gli orsi: lo percepiscono il vostro desiderio. Quindi anche se avete visto l’ultima borsa di Michael Kors (che è assolutamente il brand più facile da trovare anche di ottima qualità) non vi fate venire la bava alla bocca e gli occhi a cuore, ma mantenete un certo distacco.

Altra regola fondamentale, che si collega alle prime due indicazioni, è quella di trattare sul prezzo. Sebbene voi abbiate mantenuto un certo contegno alla vista di un favoloso paio di scarpe nuove perfettamente identiche all’originale, loro avranno notato quel tremolio al lato dell’occhio e quindi il prezzo proposto sarà indecentemente alto. Non scoraggiatevi perché di norma, e con estrema pazienza, potrete scendere fino al 40% e forse anche il 50% in meno del prezzo iniziale. Sappiate che la frase “Give me your best price“, ovviamente accompagnata dalla velata minaccia di andarvene, la ripeterete talmente tante volte da perdere completamente valore, tanto da chiederlo poi anche al farmacista sotto casa.

L’ultima e forse più importante regola se si va al Karama è mai salire nelle stanzette segrete. Acquistare al Karama non è illegale ma loro alcuni brand, tra cui soprattutto le marche francesi, non potrebbero venderli. Quindi con fare molto placido, alla loro richiesta di salire risponderete che preferite vedere le cose in negozio. Il 90% delle volte andranno a recuperare la merce richiesta che voi avrete sapientemente selezionato su un moderno tablet (ebbene si, alcuni hanno un catalogo multimediale da cui scegliere il vostro nuovo acquisto).

E se ora vi sta sorgendo il dubbio che la vostra vicina super modaiola sia un’adepta del Karama non vi resta che provare questa esperienza immerse nel tarocco d’eccellenza.

E ricordate sempre che a Dubai non è sempre tutto oro quello che luccica ma probabilmente è Made in Karama.

Shopping…un diritto inalienabile ad essere donne!

Gennaio mese di SALDI (peccato non ci sia un font luccicante) e per noi donne i saldi, e lo shopping in generale, sono come una droga.

Oggi durante la pausa pranzo sono andata a farmi un giro al Dubai Mall con l’intenzione di dare una guardata alle vetrine, senza avere veramente bisogno di comprare qualcosa. Sono uscita da quel luogo di perdizione con un paio di scarpe nuove di cui non avevo assolutamente bisogno, ma che comunque erano al 75% di sconto e non potevano essere lasciate a qualcuna che non le avrebbe apprezzate a sufficienza, una borsa, anche quella non necessaria ma che stava bene con le scarpe appena comprate, qualche vestito per l’ufficio (motivazione: in ufficio vado 5 giorni a settimana e tra poco arriva l’estate. Ho bisogno di vestiti), un cappello (è un problema vivere a Dubai se come dice tua madre “Sei nata per portare cappelli” e i cappelli che ti piacciono sono normalmente di lana…ma direi che sono dettagli) ma soprattutto biancheria intima (altra necessità di font luccicante).

Insomma una disfatta per il portafogli. Una “Baia dei Porci” in piena regola.

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Come Donne sappiamo che lo shopping per noi è quasi una terapia, da non fare ovviamente il giorno che non ci sentiamo pienamente in forma, perché il 90% delle volte finirà che ci sentiremo ancora meno in forma e non avremo comprato nulla, al massimo un rossetto per non tornare a mani vuote. E come terapia, se non si è con le amiche, andrebbe fatta da sola e con i nostri tempi.

Ma no. A Dubai non puoi!

Di norma, come si entra in un negozio, saldi o non saldi, una mini commessa ci accoglierà con il classico Hello Ma’am, che sembra sempre una sonora presa per il fondelli, e che per tutto il tempo che saremo nel negozio, ci seguirà come il mio gatto mi segue quando vuole del cibo. Ti prego mollami!! Se al terzo “Sto solo guardando. Se ho bisogno la chiamo” non siete riuscite a liberarvene, le opzioni sono due: ignorarla e sperare che entri qualche altro cliente da assillare, oppure andarvene.

Tipica caratteristica delle mini commesse a Dubai è la loro bocca senza filtro: una volta in un negozio stavo cercando di prendere un cappello messo molto in alto (io non sarò alta ma qua i cappelli li mettono dove solo se sei 1.90 riesci, forse, ad arrivarci) e una mini commessa (se non ci arrivo io, come pensi di arrivarci tu?) è arrivata di corsa dicendomi “No mam, you shouldn’t do these things in your condition (indicandomi la pancia) let me help you“. Credo sia sepolta da qualche parte nel deserto. E a farle compagnia c’è la sua collega che alla mia richiesta di un vestito taglia 40, mi ha risposto che forse mi ci voleva una 44 e che ero troppo fat (e si, ha veramente usato la parola con la f) per entrare in una taglia così piccola. Tutto questo dopo 6 mesi di dieta!

Come sappiamo tutte, ci sono anche quelle volte che dobbiamo trovare qualcosa per una festa e non abbiamo idea di che cosa stiamo veramente cercando, e quindi ci facciamo coraggio e cerchiamo di far capire alla commessa di che cosa abbiamo bisogno o comunque quel è il genere di abbigliamento che ci rappresenti di più. E voi siete lì, speranzose, che abbia capito mentre aspettate.
Eh, niente non ce la possono fare. Di norma, se avete detto “festa di sera”, si presenteranno con un vestito alla Jessica Rabbit pieno di lustrini che per guardarti allo specchio servono gli occhiali da sole, di almeno un paio di taglie più grande. Decisamente il mio genere! E se la richiesta era per un brunch? Ho visto mantovane più lunghe!

Se tutto questo non vi ha fatto desistere e siete ancora attratte dal cartellone 70% di sconto, ed avete anche già cominciato a trovare qualche capo di abbigliamento, la mini commessa sbucherà da dietro il pilastro con l’immancabile SHOPPING BAG nera, con cui potrete trasportare i vostri probabili acquisti. Una volta ho provato a dirle “No guarda non serve“, perché avevo in mano un paio di mutande, e ho visto l’espressione a clessidra di quando si perdono e non capiscono perché tu stia facendo qualcosa che va palesemente contro quello che le hanno insegnato. Ok, voglio la shopping bag!

Poca elasticità e flessibilità dimostrata anche quando ho comprato una di quelle guaine contenitive (bisogna porre rimedio al fatto che sono in stato interessante ogni 3×2) che essendo biancheria non può essere giustamente provata e non mi sono minimamente posta il problema di controllare in cassa che le scatole fossero effettivamente sigillate. Bene quando sono arrivata a casa era taglia E (che sta per elefante) e sono tornata a cambiarle spiegando che, pur sapendo che non si poteva cambiare, c’era stato un evidente errore. Ho dovuto chiedere di parlare con un manager per trovare qualcuno che guardasse oltre il “underwear can’t be exchanged”.

E se non hanno la taglia che state cercando? Non è un problema, il commesso di turno ti proporrà di comprare un vestito o un paio di scarpe di una taglia più grande. Cioè, per il vestito ci può anche stare (in fondo chi non ha un armadio di vestiti “Da domani dieta così mi entra” e che stanno lì con l’etichetta attaccata dal 1990) ma sulle scarpe ho delle perplessità: Se ti dico che mi serve la misura 8, come ti viene in mente di dirmi “Se vuole le porto la 9“. Giuste giuste per usarle come scialuppe di salvataggio!

Il momento peggiore? Voi siete lì, che vagate per il negozio e lo vedete. Parte la musichina in sottofondo e vi avvicinate piano piano e man mano lui è sempre più quello perfetto. Una volta arrivate vicino sapete che è lui. Anche la taglia è la vostra. Il sorriso timido si dipinge sul vostro volto e poi il vostro cuore si infrange. NEW COLLECTION!!

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Di norma mi succede da VS quando la nuova collezione costa più del mio stipendio. Ok, che la biancheria intima è un diritto inalienabile dell’essere donna, ma il reggiseno non si mangia!

Un ultimo pensiero a voi uomini, padri, mariti, fidanzati, amici, che decidete di fare quest’esperienza mistica con noi, magari durante i saldi. Non cercate di capirci quando si tratta di shopping (o meglio, non lo fate in generale): siamo donne e non abbiamo mai nulla da metterci!

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